GDV 2016 – Quinzano

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“Ricordo quella volta a Quinzano – continuò il Basolone – sembrava uno di quei film anni ’80 con Bud Spencer e Terence Hill, avremmo potuto intitolarlo ‘Anche i De Angeli mangiano fagioli’, ahah, con fabietto in versione Terence e Soffientini che interpretava il barbuto Bud.

Allo sparo dello starter pim pum pam, schiaffoni da tutte le parti, De Angeli schizza in salita, Soffientini insegue difendendosi dai diretti concorrenti, su e giù per le montagne russe della frazione di Sumirago.

Quello li – dice facendo cenno verso il Teo – è incastrato tra Brambilla e Vasi che lo shackerano ben bene su e giù, destra e sinistra, ma alla fine guadagna qualcosina in classifica, tuttavia troppo lontano dall’uomo in rosa, ma mai lontano quanto quell’altro” – e spingendo il mento verso di me mi mette sotto lo sguardo del ragazzetto.

“Ragazzi che fatica Quinzano – gli dico – io già soffrivo di stomaco sull’altalena da giovane, figurati sballotatto su e giù per quell’ottovolante.

Il Teo, che era un esperto di Quinzano, mi aveva detto alla vigilia di stare francobollato a chi mi precedeva in classifica fin quasi in cima alla salita grande, per poi allungare e lanciarmi in discesa. Ho il dubbio che avesse lo stesso stratega anche il mio diretto rivale, solo che lui ne aveva di più, e giù schiaffoni anche per me. Provavo a spingere lungo il declivio, ma busto e gambe sembravano due corpi separati. Gli arti inferiori giravano come quelli dello struzzo dei cartoons dei nostri tempi, mentre la parte di sopra non reagiva, non aveva comando su ciò che avveniva laggiù. E il peggio lo ho avuto quando ho dovuto attaccare l’ultima salita che non ricordavo proprio, una vera tranvata.

Mi ero esaltato al pomeriggio guardando le imprese dello squalo Nibali, ma nello zoo dello sport quel giorno li aveva avuto ragione il buon Kostia, ero conciato come un “ciuccio” alla “corsa degli asnitt”.”

Ormai era venuto buio, Basoli disse a Ronnie di andare a cercare qualche ramoscello per fare un fuoco, la notte sarebbe stata ancora lunga.

“Adesso viene il bello – disse al ragazzetto – sarà tutto un crescendo di emozioni…quasi come la temuta salita di Castelletto….”

CLASSIFICA DI TAPPA e CLASSIFICA GENERALE. FOTO di Arturo Barbieri. Articolo di Matteo Raimondi

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