Tutta “colpa” di un poliziotto – Il mio racconto su Runner’s World

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Mese da autore quello di Agosto, con ben due racconti pubblicati su Runners World Ita, uno dei quali per la rubrica RW Letter in cui bisognava raccontare perchè si corre. Beh, ne ho lette parecchie di motivazioni di vari amici e non sul perchè hanno iniziato a correre. Era il momento di dire anche la mia in merito.

Amavo il calcio.
Ho sempre corso dietro a un pallone sin da bambino. Col caldo su un terreno polveroso. D’inverno con l’erba bagnata e il fango che mi entrava nelle scarpe.
Mai avrei pensato di tradire il mio amore.
Un giorno, poi, tutto è cambiato. Colpa di un poliziotto. Uno che invece di spalettarmi e fermarmi mi ha dato il via per una nuova avventura. L’ho conosciuto al tavolino di un bar, qualche battuta che ha dato inizio ad una amicizia e una sfida. Tutto per la birra.
La prima, messa in palio per una dieci km serale. Sono rimasto folgorato dalla fiumana di gente capace di accalcarsi sotto ad un gonfiabile in attesa di fare fatica per 10000 metri. La corsa mi aveva conquistato.
Lo step successivo è stato una delle mezze maratone più panoramiche d’Italia. Seguire la sponda del Lago Maggiore per 21 km. Poi, brevi serali di paese e nuove amicizie. Lunghe cavalcate a scoprire nuove città. Sentieri da battere in cerca di libertà e salite da affrontare per ampliare la prospettiva della visuale.
Amo ogni sfumatura di questo sport, soprattutto la fatica.
Adoro l’idea di “alzare sempre l’asticella”.
Ringrazierò per sempre il mio amico.
Anche per le birre che gli è toccato offrirmi.

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