Altra Escalante Test Day

Recensione Altra Escalante
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Grazie alla settimana di test gratuiti proposta da Brogioli Sport di Samarate in merito ai modelli di Altra Running, ho Altra test day Brogioli Sportdeciso di provare uno dei modelli della casa americana.

Visto che quel giorno avrei dovuto fare un allenamento di ripetute, Angelo e Stefania mi hanno proposto le Escalante, una scarpa minimal a Zero Drop (come tutti i modelli realizzati da Altra), eletta nel 2017 come “Editors Choice” da Runner’s World.

A PRIMA VISTA

Il primo impatto visivo non mi è dispiaciuto, ho sempre guardato con poca ammirazione le linee e i colori proposti da questo marchio, ma la Escalante, provata in una bella colorazione blu elettrico, mi ha dato una buona impressione.

La scarpa è leggerissima, soli 226 grammi nella versione da uomo (e 189 grammi per la versione da donna), e questa è la primissima cosa che si nota quando la si prende in mano. La seconda caratteristica fondamentale è lo spazio dedicato all’avampiede: la scarpa lascia alle dita la possibilità di allargarsi in fase d’appoggio grazie alla forma che mi ha ricordato più un paio di ciabatte Crock’s che una scarpa da running.

Terza caratteristica, ma negli ultimi tempi divenuta basilare per me nella ricerca di una scarpa da running, è la morbidezza della zona calcaneare. La Escalante infatti è dotata di una tomaia in flat-knit morbidissima in ogni suo punto, compresa la zona posteriore dove è completamente assente ogni tipo di conchiglia, manna dal cielo per chi soffre di borsite retrocalcaneare o morbo di Haglund.

Indossando la scarpa si ha una stranissima sensazione, una libertà del piede molto piacevole, sembra di avere delle Espadrillas elasticizzate dotate di una suola molto comoda, soprattutto nella zona dell’avampiede, dove è maggiore la ammortizzazione.

ON THE ROAD

Una volta sceso in strada sui soliti percorsi quotidiani son partito per un blando riscaldamento di 3 km, con un occhio particolare verso la tecnica di appoggio del piede per evitare stallonamenti, e un orecchio proteso ad eventuali scricchiolii del tendine d’achille che poteva esser messo sotto stress dal drop nullo.

Al primo lap automatico del Garmin dopo 1000 metri leggo con sorpresa un ritmo sotto ai 5’/km che di solito in avvio allenamento è ben superiore. In sostanza questa scarpa sussurra all’orecchio di spingere, senza gridarlo come scarpe intermedie molto più secche e reattive, quasi come quelle teorie di apprendimento anni ’80 che consigliavano di ascoltare nel sonno delle lezioni da memorizzare in modo inconscio.

Il drop zero ti aiuta a correre di avampiede fin da subito, senza dover prestare poi troppa attenzione agli appoggi una volta presa confidenza col mezzo.

La comodità della scarpa è estrema, come notato al primo impatto, il mio calcagno sofferente non da segni di problemi e le ginocchia non risentono di dolorini vari come  durante i lavori veloci con scarpe intermedie.

Un’unica accorteza: allacciare con doppio nodo le stringhe che dopo qualche minuto si erano già lasciate andare col nodo singolo.

Finito il riscaldamento inizio la mia serie di 6×1000 e mi stupisco della facilità di corsa che la Escalante mi regala, chiudo tutti e 6 i mille sotto al ritmo prefissato, senza grossi sforzi e soprattutto in una giornata di poca freschezza muscolare.

POST UTILIZZO E CONCLUSIONI

A fine allenamento, ovviamente, venendo da scarpe dotate di drop convenzionali, i polpacci fanno sentire tutto il lavoro svolto durante la corsa. Le ginocchia invece confermano di non aver sofferto assolutamente l’utilizzo della Escalante, che comunque come già detto, concentra la sua ammortizzazione proprio nell’avampiede che è la parte maggiormente chiamata in causa negli appoggi durante la corsa con questa scarpa.

Il day after, che è solitamente momento di crisi, si rivela positivo, senza ricordare al polpacci e al mio tendine capriccioso il lavoro che li ha sollecitati il giorno prima.

CInjinji calze con le ditaerto, parliamo comunque di una scarpa non adatta a tutti (tantomeno a me). Ritengo, come suggerito anche da Angelo, che sia una scarpa per gente con una buona dinamica di corsa, e che non abbia problemi legati all’achilleo, che in un utilizzo costante andrebbe sicuramente sotto stress. Ovviamente parliamo di una scarpa neutra, nonostante il basso profilo della suola e l’alta frequenza di appoggi ai quali invita a lavorare dovrebbero ridurre l’eccesso di pronazione.

L’ampiezza dell’avampiede, abbinato a una calza con le dita come le inglesi Injinji (qui il link di Amazon dove acquistarle), azzera le possibilità di vesciche.

Escalante è in definitiva una scarpa per pesi leggeri, dalla buona dinamica di corsa e dal passo rapido (mi hanno dato le migliori sensazioni nelle ripetute da mille corse tra i 3’50 e i 4’/km.

 

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