L’arte giapponese di correre e mangiare

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I giapponesi sono il popolo più ossessionato del mondo dalla corsa, le aziende sponsorizzano i propri dipendenti corridori, e, anzi, essere un corridore di talento spesso è un ottimo argomento per far risaltare il proprio curriculum.

Nel paese del sol levante ci sono anche monaci “maratoneti”. Questi sacerdoti, abitanti del Monte Hiei seguono la scuola del Buddhismo Tendai. A differenza della maggior parte delle scuole buddhiste, la Tendai sostiene che sia possibile raggiungere l’illuminazione nel corso di una sola vita. Per raggiungere questo obiettivo i monaci affrontano il “Kaihogyo”, un’estenuante prova di resistenza fisica nella quale percorrono a piedi una distanza di 30 chilometri al giorno per 100 giorni di fila, il tutto ripetuto per cinque anni consecutivi. Il percorso aumenta poi a 60 chilometri al giorno per 100 giorni nel sesto anno e a 84 chilometri al giorno per 100 giorni nel settimo anno.

Adharanand Finn, ha raccontato bene il mondo della corsa in giappone nel suo libro “l’arte giappionese di correre”, con un’attenzione anche all’alimentazione dei giapponesi, descrivendo il Sushi come un pasto completo, contenente carboidrati, proteine e grassi in proporzioni ben bilanciate e servite in porzioni tali da dare sazietà senza eccedere.

Il sushi è ricco di omega 3 grazie alla presenza di pesce, ed è ottima fonte di carboidrati facilmente digeribili grazie al riso, facilmente digeribile, adatto a chi soffre di intolleranze o ai celiaci, e a più basso indice glicemico della pasta, quindi ottimo anche per diabetici.

L’aceto di riso, unico condimento utilizzato nella preparazione del riso, aiuta a bruciare i grassi. E’ inoltre dimostrato che possa rallentare lo svuotamento dello stomaco e inibire l’attività degli enzimi digestivi presenti nell’intestino tenue, limitando la completa digestione dell’amido e, quindi, l’assorbimento del glucosio. O potrebbe aumentare la captazione di glucosio da parte del tessuto muscolare, sottraendolo dal circolo.

Lo zenzero, spezia che accompagna i piatti di sushi, è un ottimo antinfiammatorio naturale, utile per il recupero muscolare oltre che per dare sollievo alle articolazioni sollecitate dai carichi di lavoro.

Gamberi e crostacei, hanno abbondanti quantità di glucosamina, una sostanza che aiuta a prevenire l’artrosi ed è un toccaana per le cartilagini.

Il pasto, può essere accompagnato dal the verde, bevanda largamente utilizzata dalla popolazioni del giappone, e apportatrice di grandi benefici per l’organismo, che vanno dalle proprietà antiossidanti a quelle di regolazione del colesterolo nel sangue.

In alternativa, per chi preferisce far uno strappo ai rigori alimentari, una belle birra può comunque essere alleata del runner, meglio se bionda o con ridotto apporto di alcol come le blanche. Ottima sarebbe una birra artigianale, con maggior concentrazione sia di minerali (potassio, calcio, magnesio, sodio) che di polifenoli, preziose sostanze dalla capacità antinfiammatoria. La birra, pertanto, può favorire il recupero e rivelarsi un beneficio per la salute.

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