Deejay Ten 2015

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deejay_ten_2015_49C’È CHI È NATO PER INSEGUIRE…

…E CHI È NATO PER GUIDARE.

Così recita la pagina dedicata ai pacer per la Deejay Ten 2015. 200 pecore nere che guideranno un gregge giallo fluo di 25000 anime dallo spirito più o meno agonistico, lungo i 10 km di asfalto/lastricato/san pietrini che portano da Piazza del Duomo al Parco Sempione.

 

Due di queste guide partono da Gallarate quando il sole sta iniziando a intraprendere il suo percorso giornaliero, tanto che quando al suono della sveglia apro la finestra e vedo fuori ancora buio controllo bene l’orario convinto di aver sbagliato a programmarla la sera prima.

140428454-4b625b54-90eb-4eb2-93f2-48c0bbc5469dIn strada, in auto, non incontriamo nemmeno i soliti ciclisti domenicali, da quanto è presto, ma viaggiare all’alba ha comunque il suo fascino e concede un risveglio più graduale.

Parcheggiamo a Lampugnano e iniziamo a vedere i primi runner che scoprono le gambe lasciando gli indumenti in auto, e successivamente, nel tragitto metropolitano fino al Duomo, ad ogni fermata la pattuglia di podisti/tapascioni si fa sempre più numerosa.

deejay_ten_2015_16Arrivati in Piazza Duomo, popolata per ora da qualche gruppo isolato, ci dirigiamo verso il nostro punto di ritrovo, un ex  bordello dei primi del novecento, adibito ora a spazio eventi, sotto la Galleria Vittorio Emanuele.

Security in giacca e cravatta all’esterno, addetta al controllo identità all’ingresso, zona spagliatoi dedicata, spazio attrezzato per le foto di rito, servizio bar per cafè e bevande, zona relax con divanetti e amache, palco con megaschermo che trasmette spot di Nike Running: un clima da top runner.

Ci cambiamo per indossare il completo All Black con baffo giallo fornitoci il giorno precedente e deejay_ten_2015_4ritiriamo, dulcis in fundo, un bel paio di Pegasus 32 omaggio della casa, dopodichè, un breve briefing e si torna in superficie, dove la banda di 25000 minions in scarpe da running a quasi saturato ogni singolo metro quadrato.

Un paio di foto di rito col Capasso nazionale, e poi ogni gruppo nella sua wave e nella sua posizione in base al passo di gara. Io sono nel gruppo della seconda wave, a 5.00/km, Stefania va in terza wave a 5.30/km.

Vengono anche distribuiti i consueti palloncini da pacer, che qui assumono le dimensioni di una mongolfiera più che di un palloncino. deejay_ten_2015_15Pecca organizzativa però, secondo me, relativamente ai suddetti palloni, è che risultavano poco identificabili, tutti in totally black anch’essi, scelta stilisticamente raffinata ma di non immediata lettura (sarebbe forse stato meglio assegnare un colore diverso per ogni andatura, visto che capitava di sovrapporsi con i pacers dalle andature più lente delle wave precedenti).

140435112-e869af84-0762-468a-88fc-01cdf58749afOre 10.00, finalmente parte la prima wave, noi scaliamo in avanti in attesa del nostro start, che avviene puntuale alla 10.15.

Il tragitto fino all’arco di partenza risulta difficoltoso per il molto traffico, tanto che i metri vengono percorsi con una lenta camminata. Passati sui tappeti dei chip avviamo i gps e iniziamo a cercare di prendere il passo assegnatoci, evitando di scivolare sul primo pezzo di strada reso un po’ viscido dai coriandoli plastificati esplosi allo start.

Il primo km, con passaggio da piazza San Babila segna 5.40 di media, 40 secondi da recuperare e far recuperare a chi ci segue. Lungo corso Venezia si riesce ad aumentare il ritmo, forse troppo per chi probabilmente si sta già facendo tirare il collo per andare a 5′ inseguendo un PB, e costeggiamo quindi i giardini di Porta Venezia a 4’50”.

Via Montenapoleone, che a detta di molti doveva essere un punto da collo di bottiglia, dove entrare nel “traffico” causato dai camminatori della wave precedente, riesce comunque a farci restare sul ritmo poco sotto i 5′, recuperando ancora un po’ del tempo perso in partenza. Procediamo quindi leggermente più rapidi dei 5’/km anche per un bel pezzo di successivo di strada, cercando di non far mollare il colpo a chi dovrebbe deejay_ten_2015_7seguirci,

Quando inizia a intravedersi l’arco della Pace, sul lungo rettilineo che porta al Parco Sempione, cerchiamo di dare un po’ di morale a chi ormai è quasi a secco, facendogli immaginare il traguardo ormai prossimo. Si costeggia il parco e finalmente siamo in vista del traguardo, dove si arriva in cordone per poi affiancarci a tutti gli altri runner in maglia nera ad applaudire e dare il cinque al resto della carovana gialla.

Quando finalmente arriva anche il servizio scopa ci dirigiamo al ristoro, con le mani sicuramente più affaticate dei piedi, a bere un sorso d’acqua prima di tornare verso Piazza Duomo, dove ci attende il ristoro dedicato ai pacer, un pranzo relax con open bar, dove una birretta fresca fa da buon integratore prima di fare marcia verso casa

 

 

 

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