45ma Stramilano

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Sabato sera , nonostante sapessi che il mattino seguente mi dovevo svegliare nel massimo delle forze per muovere un passo dietro l’altro lungo i 21 km e rotti dekka Stramilano, non mi sono fatto mancare un pre-gara difficile da smaltire anche per Calcaterra nei suoi lunghi in preparazione del passatore.

Vado a letto con ancora fatte di brownie che galleggiano come barchette alla deriva in un mare di birra.

D’improvviso mi ritrovo ad inseguire una di queste barchette sul ciglio della strada, ma presto svanisce in un tombino. Butto l’occhio per vedere che fine abbia fatto e scorgo il Mancio vestito da Pennywise seduto su un water. Indietreggio, punto nelle narici dall’odore, ma lui subito mi richiama indietro chiedendomi se volessi un palloncino colorato, e mi mostra un palloncino arancione sul quale vedo la scritta 1h30′. Mi sento attratto dal quella piccola sfera fluttuante e appena mi sporgo, Mancio afferra la mia mano e mi trascina giù per il buco della fogna, dopodichè perdo i sensi.

Mi riprendo dopo poco ma mi accorgo che la location è cambiata, e mentre mi guardo intorno per capire dove sono e cosa è successo, appare il Cere, con sembianze da rosaconiglio, che inizia a corrermi intorno senza sosta, tirando fuori un gps da taschino con tanto di catenella, gridando “Presto che è tardi, presto che è tardi!, invitandomi a seguirlo.

 

“Sono in ritardo! In arciritardissimo!” continua il Cere rosaconiglio, “treecinquanta al km, treecinquanta al km!” e fugge via in una nuvola di polvere. Provo a seguirlo, ma non vedo nulla col polverone che ha sollevato e picchio la testa contro qualcosa.

Quando mi risveglio son in camera mia, nel mio letto, Rudi Zerbi che parla alla radio…è ora di alzarsi, era tutto un sogno. Forse la prossima volta è meglio andarci un po’ più leggeri col menu della sera.

A differenza della prima volta alla Stramilano il meteo è di quelli perfetti, una giornata che mette il buon umore anche se guardi il cielo da quell’accozzaglia di cemento e asfalto che è Milano.

Il buonumore si farà sentire anche in gara, dove i km passeranno veloci uno dietro l’altro, come se stessi facendo una passeggiata, trasportato dal gruppetto compreso tra i pacer di apertura e chiusura dell’ora e trenta, coi loro palloncini arancioni svolazzanti sui viali meneghini. Mollerò un po’ attorno al 16mo km perdendo contatto coi pacer, ma il tempo sarà comunque da personal best, con più di 4 minuti limati dalla mezza di Busto.

 

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