Racconti

Pan Shancu e l’ultramaratona nel monolocale a causa della quarantena

Nella Cina di un mese fa, totalmente sigillata per l’epidemia di Coronavirus, Pan Shancu, un cittadino di Hangzhou, capitale della provincia di Zhejiang, vicino Shanghai, ha realizzato una piccola impresa.

Il corridore, appassionato di ultramaratona, secondo il locale Qianjiang Evening News ha percorso 66 chilometri in 6 ore e 41 minuti all’interno del suo piccolo appartamento.

Pan è proprietario di uno studio di massaggi e ha usato due lettini da massaggio come “boe” da circumnavigare durante la sua impresa. Ha ripetuto il giro 6.450 dalle 9:00 alle 14:00 del 3 febbraio 2020.

Il video (qui sotto) ha attirato ben 250000 connessioni durante il live.

La seconda impresa

Due giorni dopo, un altro media digitale locale Huang Jin Yan (significa Golden Eyes) ha trasmesso un live streaming di tre ore in cui Pan ha corso “sul posto”, all’interno del suo bagno. Anche questo video ha attirato l’interesse di oltre 250.000 naviganti.

Il runner ha spiegato che “correre sul posto è più difficile che correre fuori, perché ho dovuto mettere tutto il peso del mio corpo sulla suola anteriore per saltare continuamente”. Probabilmente quindi è stato anche un ottimo esercizio di postura.

Correre crea dipendenza

“All’inizio mi sono sentito un po’ stordito, ma ci si abitua dopo aver fatto il giro molte volte”, sono state le sue parole.

“Correre è come una dipendenza. Se non corri per molto tempo, ti prudono i piedi”, ha continuato, aggiungendo che aspetta con ansia il momento di poter uscire per poter correre per 100 km all’aria aperta.

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