Elements of summer

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Condensata e rarefatta appare in forme differenti: quando si dilata fino ad essere molto leggera diventa fuoco, mentre poi condensandosi diviene vento: dall’aria si producono le nuvole per condensazione e se la condensazione cresce, l’acqua, se cresce ancora, la terra. E all’ultimo grado le pietre. Sicché i contrari fondamentali per la generazione sono il caldo e il freddo.

Anassimene di Mileto

Se volessi provar a riassumere l’ultimo periodo podistico in una personale teoria sugli elementi naturali potrei raggruppare le ultime gare in quattro blocchi.

Iniziamo con la TERRA, e la polvere alzata lungo i sentieri della Takeri Run 3.0 Venerdì 14 Luglio, dove era presente una bella pattuglia di amici, dall’ “uomo di casa” Marcandalli, all’onnipresente Bisonte.

Con Stefania sfruttiamo l’occasione per testare delle New Balance da trail, le Hierro, forse perchè già in periodo di scelta meta delle vacanze e attratti da qualcuna delle sei sorelle della più piccola delle canarie da cui prende il nome la calzatura statunitense.

La scarpa calza come un guanto, e sembra anche parecchio veloce e leggera per essere una “corazzata”, e devo ammettere che corre veloce anche nel primo pezzo asfaltato di gara, dove provo a sprintare con Di Trani e Borgnolo in cerca del traguardo volante, ma senza successo, finendo quarto alle spalle di Beltrami. Tiro il freno a mano per rifiatare e continua il percorso in modalità “lento”, tenendo il conto delle donne che mi passano nella speranza di vedermi raggiunto da una Ste compresa nelle prime cinque.

Così è quando la intravedo dall’alto, alle pendici della salita più tosta di giornata, e da li proseguiremo insieme. Al gruppo si aggiungono anche Di Trani che aveva rifiatato un po’ più di me dopo la volatona iniziale, Airaghi e Ambrosca, coi quali scortiamo la quinta donna fino al gnfiabile d’arrivo nella speranza di una bottiglia di vino o cesto gastronomico da condividere dopo le premiazioni.

In cerca di ARIA ci spingiamo invece domenica 23 a Vararo, per il giro del Pozzo Piano, organizzato dall’amico Ciresa.

L’anno passato su questi pendii mi giocai l’estate podistica per colpa di una contrattura, quindi cerco di non salir troppo ingobbito sulle irte della Valbuseggia e di non provare a spingere troppo, sapendo che comunque qui la differenza verrebbe fatta in discesa, dopo aver percorso i sentieri ondulati attorno al monte nudo.

Infatti, portati i glutei sani e salvi fino a scalar quasi mille metri di dislivello (993 da GPS) nella prima metà di gara, riesco a far girare le gambe nella seconda frazione, dove inizialmente bisogna star attenti al pietrisco sul quale ho sempre la sensazione che avrebbe un elefante sulle uova. Quando invece si torna su asfalto, lungo la discesa del Cuvignone, mi butto a tutta, in scia a Mauro Contini, recuperando posizioni e mantenendole anche quando ,sul finale, il percorso ritorna ad esser un po’ tecnico sugli ultimi sentieri che riportano al centro di Vararo.

Il FUOCO che incendia l’ARIA a cavallo tra Luglio e Agosto mi fa allenar poco viste le temperature che “sciolgono” le gambe come budini, quindi sotto con il nuoto per preparare la prima garetta in ACQUE libere organizata a Meina Sabato 5.

Obiettivo di giornata, oltre a non essere ripescato come un tonno a Favignana, è quello di non essere il fanalino di coda a fine gara. Sia io che Stefania raggiungiamo entrambi i target in una mezz’oretta, ben lontani dai primi ma non eravamo certo li con aspirazioni da tempo.

Di lago in lago, con denominatore comunque l’acqua, domenica 6 dopo una notte perlopiù insonne la sveglia suona prestissimo per andar al Lago d’Orta, dove da Gozzano parte la seconda giornata della Orta 10 in 10, con Maratona, Mezza e 10k. Io opto per i 21km, per far più che altro un lungo in compagnia.

Quando alle 8 vien dato lo start dalla spiaggetta del lido, si entra subito su sterrato, lungo il percorso della bella serale di Giugno che porta da Orta a Pella alla luce della frontale. Davanti prendono il comando in due (Adam Holland e Marco Bonfiglio, che si sfideranno fino all’ultima tappa per la vittoria del circuito delle maratone).Notando che il ritmo non è elevato promo a farmi sotto al terzo della fila, Marco Rossi, che scopro esser iscritto anche lui alla maratona, quindi mi ritrovo primo nella gara della Mezza. Con Marco procediamo a ritmo “medio” chiacchierando per tutto il percorso, sempre con un occhio allo splendido panorama. Al giro di boa, qualche km dopo Pella, incrociamo gli inseguitori, e mi rendo conto di aver un buon vantaggio. Il ritorno è meno “duro” dell’andata, perchè tutti gli strappetti ora son discese, riesco quindi a finir la mia gara senza addormentarmi in piedi per stanchezza e sonno, col mio compagno di giornata che da buon pacer mi fa notare che, livello o non livello, sto vincendo la mia prima mezza.

Percorro il “pontile” a bordo spiaggia e prima di buttarmi sul ristoro mi danno il mio spicchio di medaglia per la tappa conclusa.

 

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