A carnevale ogni PB vale

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Il progetto di giornata, fino a metà settimana doveva essere quello di giocarmi la decima maratonina in quel di Verbania, con la LMHM, ma un po’ la mancanza di voglia di sentir Rudy Zerbi parlarmi troppo presto dalla radiosveglia e un po’ i tentativi di persuasione dei soci runner mi portano per la terza volta a Parabiago, con l’idea di migliorare un penoso personale sui 10k.

Nonostante l’intenzione di dare forfait, si presenta al via anche un Kostia un po’ debilitato, che nomino lepre di giornata. Oltre a lui presenti parecchi volti noti, dal pirata Airaghi all’Ale Marcandalli e Omar Spoti pronti a far concorrenza all’Arturo Barbieri con foto & video.

Breve riscaldamento e mi butto nella mischia alla ricerca del mio Bianconiglio-Kostia con cui si stabilisce un passo di 4’06″/km. Pronti via e Kostia allunga con un passo fuori giri ma io riesco a tener tirato il freno per non scoppiare dopo 1km. Mi riporto sotto e iniziamo a girare regolari sul percorso piatto. Arriva a breve il temuto tratto sterrato, dove bisogna zigzagare tra le pozzanghere, Kostia non si perde una buca e bum, dentro come il Bianconiglio e io a ruota in stile Alice in Wonderland. Presto che è tardi! Presto che è tardi! mi grida buttando l’occhio al GPS. Più avanti nello sterrato si vedono il gruppo di testa e quello degli inseguitori, una Gelsomino fluo a guidare la pattuglia delle donne da podio e una Serena Mattavelli che fuori dall’asfalto viaggia comunque rapida come la Lepre Marzolina sul ritmo che probabilmente avrei voluto tenere io per avvicinarmi alla soglia dei 40 minuti finali. 

Tornati sul bitume il Kostia allunga per recuperare il tempo perso nello sterrato mentre io inizio ad aver paura di mollare mentre mi appare un Soffientini in stile cappellaio matto e scorgo sul cilindro il biglietto con scritto 10/4.06. Devo tenere il passo, oggi non si molla.

Supero tra gli altri un Fabio Giudici che mi appare come il saggio Brucaliffo, ma non ha funghi da propormi in aiuto alla mia prova e continuo con le mie forze seguendo il mio Bianconiglio. Termina il primo giro e mi fermerei volentieri a bere un the col cappellaio che mi appare nuovamente nella mente per spronarmi con indovinelli del tipo “sai qual’è la differenza tra un medio frazionato e un piramidale?”. Il secondo giro ripropone lo stesso tracciato, passaggio difficoltoso nello sterrato, solito ritmo calato di parecchio nel terzo/ottavo km e poi si stringono i denti fino alla fine.

Provo a dar tutto, mi metto io a tirare la lunga volata con la mia lepre, entro nel centro sportivo e si sale in pista, dove appare d’improvviso come uno Stregatto l’Ale Marcandalli affiancato da un Omar Spoti malinconico come una Falsa Tartaruga per lo stop forzato. Termine la curva, rettilineo e si passa sotto al gonfiabile con la benedizione dei click di Arturo.

Il crono segna 41’49”, per 10,15 km, che significa 41’11” per i 10k secondo il Garmin, con una media di 4’07” al km, di un solo secondo al km oltre il pronostico del metronomo Kostia.

Risultato PB raggiunto, ma il dubbio sul quiz del cappellaio-Soffientini rimane….

 

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