7^ Cross del Roncaccio

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Si è soliti descrivere le campestri invernali con tre iniziali, FFF, fango-freddo-fatica.
Ad oggi, solo la fatica ha fatto capolino nelle campestri varesotte. Le piogge assenti da decine e decine di giorni, sostituite dal sole che scalda, nelle prime ore del pomeriggio, i podisti che animano la versione invernale del giro del varesotto, non hanno reso molle e pesante il terreno dei campi di Casorate.
Gli uomini di classifica sono tutti presenti, e quindi sin dalla partenza abbandono ogni speranza di classifica, per la quale avrei avuto tuttavia qualche speranza solo in caso di pandemia.
Si parte quindi dopo un blando riscaldamento ad un ritmo non certo da top runner, a causa anche del percorso tecnico, nel quale si succedono secchi cambi di direzione.
La gara scorre via rapida verso un meritato the caldo, dopo il quale diamo un occhio, per pura curiosità alle classifiche, dove inizialmente si pensa ad un errore ma poi capiamo che le donne premiate come assolute non vanno a premi nelle classifiche di categoria e quindi Stefania andrà a salire per la seconda volta sul palco di Casorate per essere premiata come terza donna di categoria SF, dopo il secondo posto del Giro del Varesotto, portando a casa, oltre alla medaglia dell’evento, anche l’ennesima confezione di caffè.

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