Dopo una escursione tra le corsie della Decathlon a dotarmi di una nuova coppia di bambine per i terreni fangosi, assistito dal Big One del running varesino, Matteo Raimondi, mi dirigo verso Gerenzano.
Arrivato a destinazione scopro che la gara non ha il percorso dell’anno precedente, e dopo aver cercato info scopro che si torna a partire dal Parco degli Aironi, quindi giro l’auto e mi dirigo alla meta.
Mi cambio, e al banco dell’iscrizione faccio subito comunella con un essere mitologico sceso dal suo recente habitat naturale, il bisonte del campo dei fiori.
Facciamo quattro chiacchiere e ci scaldiamo assieme, incrociando Kostia, lasciatosi contagiare dalla mia malattia della bella stagione: il virus delle gare serali!
Son quasi le sette e ci portiamo in prossimità del gonfiabile, dove dove mentre Antonio va a prendersi i flash del fotografo in prima fila, io rimango nel gruppo con Kostia, cercando di giocarmi una partenza decente e non la solita sparata mangia-gambe.
Così è, più o meno, e riesco a non dare tutto nel primo km, cosciente anche della stanchezza derivante dal giorno prima.
Il percorso è comunque decisamente piatto e veloce, nonostante un paio di km su sterrato, dove un po’ meno di reattività del terreno, e qualche zig zag tra le pozzanghere non rallentano più di tanto il passo.
Cerco di gestire psicologicamente la parte centrale di gara dove ho sempre un calo e poi provo ad accellerare nel finale quando si ritrova l’asfalto sotto i piedi.
Chiudo i 5,1 km del percorso con un solo secondo al km più lento della sera prima, cosciente quindi che il tempo di venerdì non è stato solo un caso fortuito.
Terza presenza su 6 edizioni della Salus running e tre percorsi diversi percorsi, ma direi che quest’anno si è corso sul percorso migliore, un bel cerchio veloce che aiuta a dare le ultime limatine prima del Varesotto.