Personalmente mi presento per il secondo anno consecutivo a questo garetta organizzata dal gruppo AVIS con i quasi 10k (nelle gambe) di polveri sottili (nei polmoni) della mattina precedente a Milano.
In aggiunta porto a spasso i residui delle quattro mezze (intese come 0.5 di birra e non 21,095 km) e tot della sera prima che allargano bene la maglia pacco gara della 31 run mettendo in bella mostra le quattro cifre del nuovo anno appena entrato.
Con me, Stefania, all’esordio sul percorso, e gli stessi compagni dell’anno precedente, Diego, Ale e Mancio, riapparso all’improvviso come i personaggi di X files rapiti dagli alieni (avremmo dovuto controllre se il Garmin aveva sfasamenti temporali).
Iscrizioni al volo, scambi di saluti e auguri col Barbieri, i Mezzanesi e alcuni compagni del Casorate, e subito in gruppo in attesa della partenza, a buttare l’occhio qua e là per accorgersi che il livello si è alzato rispetto alla passata edizione.
Sbandierata di start e subito mi getto al comando sui tornantini in discesa dell’uscita dal parco, svolta a destra e testa bassa ad affrontare la salita, dove provo ad attaccare subito cercando di dare un colpo psicologico agli inseguitori. Purtroppo l’unico ad avere il contraccolpo sono io, ed esaurisco subito la mia fuga come un petardino sfiatato che fa flop sul più bello, ma ovviamente sapevo di non aver alcuna speranza.
Mi sfilano un paio di terzetti e staziono in ottava posizione, dietro agli altri due gialloneri, fino a metà del quarto km, dove vengo passato e retrocedo in decima piazza, posizione che devo difendere fino alla fine rintuzzato da Camplani.
Dopo poco arriva Stefania, terza donna di giornata, e poi il Diego e il Mancio. Mettiamo quindi così la prima spunta del nuovo anno.
