43ma Stramilano in cinque punti

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Nulla è andato come da pronostico, nel bene e nel male, questo può essere il riassunto essenziale della mia prima Stramilano. Iniziamo dal fattore primo, il meteo. Almeno una settimana di terrore mediatico da parte dei vari siti di previsioni, dove per tutti Artemide doveva scagliare dardi e saette sui podisti che alle 11 avrebbero preso parte alla mezza maratona internazionale, ma per fortuna così non è stato, anzi, dopo qualche decina di minuti inizia a far capolineo il sole che illuminerà la gara fino all’arrivo nell’Arena. Fattore due, location e popolazione. Sarà che Milano è una città che non riesco proprio a digerire, uno degli ultimi posti sulla terra in cui vorrei vivere, ma gli scorci interessanti allo sguardo durante la gara erano ben pochi. Senza contare poi la mancanza di educazione delle persone, che di domenica mattina, pur sapendo che la città era attraversata dai 50000 della non agonistica alle 9, dai quasi 6000 della mezza alle 11 e dai ciclisti che avrebbero preso parte alla Milano-Sanremo, non avevan niente di meglio da fare che lamentarsi per il traffico bloccato, chiusi nelle loro auto a strombazzare i clacson. Il tutto in una città che può essere tranquillamente girata in metro. Terzo punto, sprechi. Perchè dare bottigliette da mezzo litro ai rifornimenti? Il risultato è stato quello di vedere tappeti di plastica blu sull’asfalto, plastica che verrà riciclata oppure raccolta dagli spazzini e/o dai volontari e gettata in un unica soluzione? Ed inoltre, quanta acqua andava sprecata? Non tutti finivano di sicuro il loro mezzo litro, facevano qualche sorso e poi gettavano la bottiglia. Tipico attengiamento del milanese consumista, compra-utilizza per un po’-getta il prodotto ancora utilizzabile. Medesimo discorso lo farei per le “copertine” argentate all’arrivo, che poi sono andate a costituire delle montagnette artificiali all’interno del parco sempione. Quarto elemento, la gara. Dopo la mezza del lago maggiore ero convinto di poter valere qualcosa più di 1h35′, quindi di poter mangiare 5 minuti al tempo del mio esordio su questa distanza. Non avevo fatto i conti però col ginocchio che mi ha dato fastidio ultimamente, proprio dopo la gara di Verbania. Puntuale come un orologio svizzero, il fastidio è arrivato attorno al km 3 come nelle ultime uscite. Riesco comunque ad andare avanti cercando di girare un dieci secondi al km più veloce di quindici giorni fa, un po’ per abbassare il PB e un po’ per recuperare il tempo perso in partenza dove il primo km è stato davvero lento per l’imbottigliamento. Riesco comunque a passare al km 10 con un minuto e spiccioli più veloce del passaggio a Baveno di 15 gg fa, che contando la partenza lenta potrebbe starci sulla tabella di marcia. Inizio quindi a far il conto alla rovescia, con 10 km da percorrere più fantasia, dove nella mia mente, quel fantasia sta ad indicare l’ultimo km da fare a tutta con quello che mi resta. Non riesco comunque ad andare come vorrei, ma al km 17, facendo due conti, valuto che potrei chiudere in 1h37′ o 1h 38’m se tengo un buon passo.. Non ho fatto i conti però con gli organizzatori, che a quanto pare, hanno realmente realizzato l’ultimo km a “fantasia”. Infatti il gps passa i 21.095 km ma il traguardo ancora  non si intravede. Ancora non sono neanche nell’arena che però costeggio. Finalmente entro sulla pista di atletica e provo un allungo giusto per l’obbiettivo di Antonio Capasso e chiude in 1h40’54”, molto deluso. Anche se però, leggendo ben più di un commento, in tanti si lamentano del fatto che la gara fosse effettivamente di 21,4 km , quindi sarei riuscito a stare sotto l’ora e quaranta. Ultimo punto, numero cinque, la medaglia. Milan l’è un gran Milan, ma la medaglia l’è propri piscinina, barbun!  Oltretutto medaglia consegnata in un sacchettino di plastica stile sorpresa dell’uovo di Pasqua. E dai, almeno mettetela al collo! passaggio 5km

posizione 2062, pos M/F 1936, pos CAT 347, tempo 24’41”

Passaggio 10 km

posizione 1893, pos M/F 1794, pos CAT 328, tempo 47’55”

Passaggio 15 km

posizione 1796, pos M/F 1706, pos CAT 318, tempo 1h11’44”

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