4° Trail di Bozz, 25 “sporchi” km nei boschi di Arsago Seprio

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ARSAGO SEPRIO, 21 FEBBRAIO – Sul sito dell’Insubria Sky Team, organizzatrice del Trail di Bozz, c’è una intera pagina dedicata alla scelta della data della competizione, suggerita dal Parco del Ticino, per evitare di arrecare disturbo agli abitanti del bosco nel periodo della riproduzione, che va da Marzo a Giugno, dopo il risveglio dal letargo di varie specie.

Immagino quindi, che se avesse partecipato al mio posto Matteo Raimondi, oltre ad ottenere un piazzamento di gran lunga migliore, avrebbe raccontato di come, in un tratto di ripida discesa, intento a sbuffare tra un salto da una pietra e una radice, gli si fosse avvicinato un Pelobate fosco insubrico (un rospo tipico di queste zone) chiedendogli di fare meno rumore con quelle pesanti scarpe artigliate, per evitare di svegliare la priopria famiglia.



Io invece, carente di poesia, mi sono trovato ad avere visioni meno bucoliche lungo i 25 km di questa prima tappa del circuito Trail delle Prealpi Varesine. Al massimo, consumato dalla fatica e dalla sete, ho avuto il miraggio di un Rondinelli in versione Del Piero, con uno spritz da porgermi invece della bottiglia d’acqua Uliveto, intento a parlottare con la femmina del passero dell’ex capitano juventino.

Questo Trail di Bozz mi mette davanti una distanza da percorrere mai affrontata tutta d’un fiato, quindi tenendo conto che ancora non ho digerito le ripetute lunghe di venerdì e che avendo già dato parecchio avanti e indietro tra macchina e banco ritiro pettorali per essere arrivato tardino e trovato parcheggio un po’ lontano, decido di prenderla come una scampagnata da lungo lento.

Mentalmente divido il percorso in tre tranches, due blocchi da 10k da portare a termine con parsimonia e l’ultimo 5 km in cui, parafrasando Pantani, buttare il secchio giù nel quasi prosciugato pozzo delle energie sperando di tirar su qualche ultima goccia d’acqua per spingere fino al gonfiabile dell’arrivo.

Il primo blocco passa quindi senza problemi, coi suggestivi passaggi nei pressi della Lagozzetta al 4°km e della Lagozza un km dopo, e col transito tra i sentieri attraverso le scuderie, dove al primo ristoro perdo un po’ di posizioni.

Il secondo blocco da 10k vede il bel passaggio sulle sponde del torrente Strona e diversi saliscendi che portano al grosso prato paludoso della località Peverascia, che rappresenta la quarta bozza di questo trail. Al 20°km si costeggia buona parte della palude Pollini, dopo aver fatto scorta di energie al secondo ristoro.

A questo punto dovrei iniziare a spingere un po’ secondo i programmi, ma il percorso sale e scende facendomi viaggiar ancora lento, e i programmi di rimonta di qualche posizione si infrangono anche più tardi contro i saliscendi della pista di motocross, all’interno della quale si passa prima di entrare nel campo sportivo dell’arsaghese.

Nella palta dietro la porta che è stata cornice dell’unica mia doppietta in maglia biancorossa, ai tempi in cui Ceresa mi faceva correre con lanci in profondità anzichè salire sui podi delle gare di corsa come oggi, secondo assoluto nella gara da 12km, provo un allungo finale per guadagnar almeno una misera posizione, e taglio il traguardo del mio primo Trail di Bozz in 2h11′, coi piedi un po’ doloranti ma le gambe non particolarmente imballate.

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