3^ Giraingiro per Solbiate

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Col caldo, i servizi giornalistici di un certo spessore delle tv private, consigliano di bere molto, evitare attività all’aperto nelle ore più calde, cercare luoghi freschi come centri commerciali e cose del genere.

Bisogna reintegrare i sali minerali persi con l’abbondante sudorazione ed inoltre sarebbe consigliato mangiare molta frutta, dissetante e rigenerante.

Decido quindi di abbandonare la sdraio, dove l’unico quadratino di ombra era dato da Correre nel Vento nella cui lettura ero immerso, per andare in cerca di birra fresca e frutta succosa alla serale di Solbiate Arno, la Giraingiro per Solbiate, dove tra ristoro post corsa e bar sapevo di poter trovare ciò che cercavo.

13501933_1226594020686073_7737892115356526363_nInoltre l’orario bello comodo di questa schioppetata di 7 km la pone come un buon metodo per aprir lo stomaco prima di cena e sentirsi meno in colpa dopo.

Al punto iscrizioni scopro di non essere l’unico pazzo reduce dal giro del lago di Comabbio della sera prima, in quanto c’è la mezzanese Liliana con a seguito Francesco in versione fotografo, a riposo, in vista dei 26k del giorno dopo a Golasecca.

Presenti anche la rundagia Renata e Kostia con family al seguito, che mi trascina in uno dei suoi abbondanti riscaldamenti facendomi ritrovare a breve con l’effetto gattoapelolungosullalingua per la sete.

Già ben cotto per metà mi posiziono sotto al gonfiabile dopo il riscaldamento, a discutere con Kostia sulla tattica di gara che lo vedrà immolarsi in una partenza sprint per sfoltire il gruppo.

13516201_563393953843260_5144906013586709905_nIl socio non  fa i conti col fatto che con la sua partenza rischia di far scoppiare proprio tutti..per stargli dietro lungo la ciclabile sterrata mi gioco quel po’ di gamba rimasta dalla sera prima e quando si svolta a sinistra sul salitone tutto fango e sassi mi trovo rimontato da quello che sarà il vincitore finale.

Il percorso, come anticipatomi da Stefania, che qui aveva corso l’anno passato, è molto mosso, un continuo saliscendi che mette in crisi anche la moto apripista che a metà gara si trova ingolfata a bordo strada. Anche io inizio a perder colpi e indietreggio di una posizione, mantenendo comunque il contatto visivo coi due che mi precedono e cercando di non farmi riprendere da chi mi segue.

Quando manca circa un km o poco più noto che sto guadagnando qualcosa sul quarto e decido di provare a spingere un po’ approfittando anche di un bel pezzo di discesa.

Mi difendo nell’ultimo tratto di ciclabile, stavolta percorsa a ritroso e in salita, vedendo il gonfiabile rosso sempre più vicino.

Chiudo terzo, e per il secondo sabato di fila mi trovo ad andar a premi, dopo la vittoria del duathlon dei glaciali di settimana scorsa.

Ovviamente reintegro, come da programma con birra e anguria 🙂

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