24^Maratonina di Busto Arsizio

Condividi

24ª MARATONINA DI BUSTO ARSIZIO – L’origine del nome Busto Arsizio pare essere derivante dal latino “ambustum” (bruciato) e da “ars“, riferito all’operosità degli abitanti.

L’aggetivo bruciato pare essere dovuto secondo una prima ipotesi agli incendi causati dal principe gallo Belloveso all’antico villaggio, secondo un’altra ipotesi sarebbe da far risalire ai frequenti incendi a cui il villaggio, composto da case di legno e paglia, era soggetto.

Se dovessimo riportare l’etimologia del nome della città nella descrizione della gara di domenica 8 Novembre, potremmo far riferimento all’operosità degli organizzatori di questa mezza maratona che hanno reso tutto perfetto, e all’inconsueto sole novembrino che ardeva sulle teste dei 3000 partecipanti che hanno riempito le strade cittadine, chi alla ricerca del titolo di campione regionale FIDAL, chi alla ricerca del PB sullo scorrevolissimo percorso bustocco, chi alla semplice ricerca di una domenica da passare corricchiando in compagnia, sfruttando anche la contemporanea non competitiva di 9,2 km.

Per me era la prima esperienza in questa manifestazione, e ammetto che fino a giovedì non ero dell’idea di partecipare, non entusiasmato da un percorso che pensavo avesse come cornice principale il grigiore delle zone industriali di periferia.

Alla fine, invogliato dalle pressioni degli altri Rundagi iscritti, dal sole che campeggiava sulla schermata di 3B Meteo, e dal desiderio di abbassare il mio tempo sulla distanza, decido di aggiungere anche il modulo di iscrizione di Busto alle sapienti mani degli amici di Pu.Ma Sport.

maratonia_busto_12Sabato inizio a respirare un po’ di clima pre-gara con Stefania, andando a ritirare il mio kit gara mentre lei si fa istruire per il ruolo di pacer nella non competitiva organizzata da Yes We Run. Incontriamo un paio di amici della Podistica Mezzanese, un paio di foto, e ci diamo appuntamento al giorno seguente.

Domenica mattina il tempo è splendido come da pronostico tanto da sembrare una giornata di primavera anzichè la prima casellina del calendario dell’avvento della stagione sciistica.

12208559_10207704872250871_5526997381843093586_nSi parcheggia in zona centralissima e di corsa alla zona del deposito borse, bagni, ecc, per recuperare i palloncini da pacer per Stefania e dopo un po’ di attesa scappo a riscaldarmi almeno un po’ mentre lei viene fagocitata dalla coda per i bagni. Incontro Matteo Raimondi che corre i 9 km, e poi finalmente gli altri Rundagi, Luca e Chiara alla ricerca del personale e il Mancio eroe di giornata alla sua 30ma Mezza Maratona.

Ci dirigiamo tutti verso le griglie (con grande delusione del Mancio che avrebbe preferito quelle di un barbecue di salsicce) e dopo pochissimo arriva lo sparo di start.

Cerco subito di non perdere troppo tempo nel tappo  alla partenza, e scopro con piacere la scorrevolezza dell’avvio grazie agli ampi viali e mi accorgo con piacere che il ritmo e fin da subito sotto ai 4’30″/km che mi ero prefissato per chiudere in 1h35′. Penso che forse sto andando troppo forte troppo presto e potrei scoppiare un po’ troppo rapidamente, ma le gambe sembrano invece avere una opinione diversa da quella su cui il cervello cerca di mettere l’accento. Arriva in breve il momento del primo ristoro, al quale non presto attenzione, per non rompere il ritmo che cuore e gambe continuano a cadenzare precisi come un ingranaggio d’orologio svizzero. Noto con piacere che il percorso ha il suo fascino grazie ai colori dell’autunno dipinti su uno sfondo “azzurro cielo” degno del pennello di Kandinsky, e viene animato dalla musica  che esce dalle casse portatili appese qua e la come nella Deejay Ten di un mese fa.

Prima dell’arrivo alla pista d’atletica, dove si chiudono i primi 10k di gara, incontro Lallozzo, in crisi nonostante il suo passo felpato da pantera rosa e lo passo, a differenza di quanto mi era capitato a Novara a Gennaio dove negli ultimi km ero io in crisi e lo vidi allontanarsi velocemente.

Passato il tappeto dei 10k, psicologicamente mi sento andare verso la fase in discesa della gara, ed inizia il conto alla rovescia. Ai 15k, quando sto perdendo forse un po’ il ritmo, sento avvicinarsi il suono di Eye of Tiger, colonna sonora di Rocky III, cantata da un duo che si sta esibendo in strada per i podisti, e la carica è scontata, recupero addirittura qualche posizione, ma al km successivo mi fermo al ristoro per bere con calma e prendere qualche zolletta di zucchero, sapendo che son in vantaggio sul mio obbiettivo maratonia_busto_11di giornata, quindi meglio evitare di andare in crisi nell’ultimo quarto di gara, che completo un po’ sotto ritmo, inizialmente al fianco di un runner in sandali infradito, in attesa di scorgere Maurizio Airaghi  a servizio gara, che, come dichiarato da lui, doveva essere il punto da cui dare tutto nel finale.

Incontro infine Stefania che sta percorrendo a ritroso gli ultimi km e mi incita, entro in zona pedonale dove l’asfalto cede il passo al lastricato e do tutto fino al non lontano traguardo, chiudendo 5 secondi sotto l’obbiettivo di giornata, puntuale come il padrone di casa al primo del mese.

maratonia_busto_19
A completare il trittico di giorni dedicati alla mezza di Busto, lunedì sera abbiamo continuato con l’aperitivo-premiazioni dove ci siamo consegnati le medaglie ricordo appositamente coniate per la 30ma del Mancio…perchè per noi amanti della patacca, non c’è mezza senza medaglia….

 

(Visited 80 times, 1 visits today)

Condividi