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Ma dopo il decreto dell’11 Marzo correre si o correre no?

Nuovo giro di giostra per le misure atte al contenimento delle trasmissione di Coronavirus.

Ieri sera, 11 Marzo, nuovi aggiornamenti dal Presidente del Consiglio Conte sulle attività permesse e non permesse in questo periodo.

Chiudono nuove tipologie di attività, ma ovviamente, essendo questo un blog di corsa, di questo parleremo.

Premessa

Premettiamo che, come detto, si tratta l’argomento per il semplice fatto che questo è un blog che parla di corsa, non perchè sia una priorità, tutt’altro.

L’attività all’aperto, in questo caso, deve essere soggetta a molteplici accortezze (qui un elenco di ciò che scrivevo qualche giorno fa).

Le problematiche fondamentali, penso che siano quelle legate alla sanità impegnata in cose ben più importanti in questo momento, quindi se vi infortunaste sareste ovviamente l’ultima ruota del carro nei triage ospedalieri, oltre che fonte di inutile ulteriore saturazione.

In secondo luogo la parola d’ordine è moderazione: se tutti uscissimo a correre ci sarebbe una popolazione nuovamente accalcata a occupare marciapiedi, parchi, ciclabili, spalla a spalla, fiato a fiato!

Terzo problema, è quello legato a voi stessi: troppo sforzo debilita il sistema immunitario, e se doveste andare in guerra vi presentereste senza armi?

Cosa dice il decreto?

Nulla di nuovo all’orizzonte per quanto riguarda i punti non concernenti le attività produttive, quindi rimane valido il testo del 10 Marzo (consultabile qui), che al punto 9 recitava:

È consentito fare attività motoria?Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo.

Aggiornamento del 12/03/2020 (il punto 9 slitta al punto 14):

  • 14 – L’accesso a parchi e giardini pubblici è consentito?
    Sì, parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro.

 

 

Il punto di vista della protezione civile

“Il consiglio è sempre lo stesso, uscire per lo stretto necessario e indispensabile”, ha ribadito il commissario Angelo Borrelli rispondendo ai cronisti in conferenza stampa. Il capo della Protezione civile ha poi sottolineato che anche ci esce a piedi “deve portare l’autocertificazione”. (Fonte ANSA)

Borrelli ha giustamente aggiunto come citato prima: in caso di incidente è molto più difficile essere curati anche perché bisogna evitare in ogni modo di andare nelle strutture ospedaliere e nelle cliniche private“.

Il decreto però non parla di autocertificazione in caso di uscita a piedi.

Le parole del viceministro della sanità

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«Potete andare a correre in solitaria, però meno uscite meglio è. È vero che si può correre, ma se tutti vanno a correre e ci si incontra, si chiacchiera, si fuma una sigaretta… l’ideale ridurre al minimo le uscite: allenatevi a casa».

Queste sono state le parole di Pierpaolo Sileri, viceministro della Sanità, in risposta ad alcuni dubbi espressi dagli ascoltatori di Radio Deejay. Il ministro è intervenuto nella mattinata del 12 Marzo alla trasmissione condotta dal Trio Medusa.

Cosa dice la stampa nazionale?

Il Corriere della Sera questa mattina parlava di un NO CATEGORICO alle attività motorie, successivamente l’articolo è stato corretto riportando che il consiglio è di rimanere a casa e evitare qualsiasi spostamento.

La Repubblica dubbiosa, chiede se serve l’autocertificazione anche per le attività motorie e brevi passeggiate. La risposta è: teoricamente no. Ricorda poi che ieri sono stati sanzionati diversi ciclisti usciti in gruppo per pratica sportiva.

La Gazzetta dello Sport mette l’accento sulla mancanza di chiarezza, parlando dell’appello dell’Associazione consumatori a fare chiarezza su quanto dichiarato da Borrelli: “Ci piacerebbe capire come dovrebbe compilare l’autocertificazione chi va a fare jogging, che è una situazione di necessità o che sono motivi di salute?”.

E per chi va in bicicletta?

A questo si aggiungono le norme più stringenti sull’attività in bicicletta che è stata espressamente vietata in molte zone, più per il rischio di incidenti che affollino i pronti soccorsi già intasati che per il rischio di contagio.

Il decreto per quanto riguarda la bicicletta dice:

  • 19 – Posso utilizzare la bicicletta? 
    La bicicletta è consentita per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza, nonché per raggiungere i negozi di prima necessità e per svolgere attività motoria. E’ consentito  svolgere attività sportiva o motoria all’aperto anche in bicicletta, purché sia osservata una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
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