Kenya Expo Run

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Uniamo l’utile al dilettevole, una visita ad Expo mi pare doverosa , perchè si può essere pro o contro, ma di certo non si può puntare il dito senza sapere con cosa si ha a che fare.

E quale miglior occasione se non per una corsa da 10 km ufficiale tra i padiglioni, al costo di 20 euro con biglietto d’ingresso compreso, pacco gara, medaglia e buffet finale con cena keniota?

E poi vai a ripescare nello stesso momento Paul Tergat, Moses Tanui e Genny Di Napoli, giusto un paio di medaglie d’oro, argento e bronzo tra mondiali e olimpiadi varie (e soprattutto vallo a dire ala signora che sbaglia pulsante per farmi la foto tra Tergat e Di Napoli perdendo l’attimo).

Se poi l’occhio vuole la sua parte aggiungiamoci una Martina Colombari madrina d’eccezione.

Per un discorso prettamente sportivo, la gara a mio avviso ha solo aspetti positivi: organizzazione molto buona (unica pecca il solito vizietto del team Stramilano di consegnare la medaglia a mano nel sacchettino che non è granchè coreografica come cosa), location d’eccezione con colpo d’occhio di tutto rispetto che, grazie soprattutto allo spostamento d’orario alle 20, mette in mostra i padiglioni con i loro giochi di colore. E dulcis in fundo, il passaggio, a inizio corsa e al traguardo, sul decumano, tra due ali di folla che fanno vivere al podista della domenica l’emozione di un evento in stile olimpico.

La festa dei kenioti in zona traguardo, posta al fianco del padiglione africano, riempie di colore e musica la serata regalando un ulteriore pollice alto all’evento.

Per quanto riguarda l’expo in se, si alternano i giudizi positivi e quelli negativi. Alcuni padiglioni risultano interessanti architettonicamente, soprattutto forse in fase serale, con illuminazione artificiale ad hoc (Angola, Kuwait,…).

Pochi paesi mi sono sembrati cogliere l’essenza del tema, mettendo in luce problematiche e soluzioni sul tema della esposizione (interessanti le soluzioni salva spazio di coltura+itticoltura del padiglione del Belgio).

Ma il punto interrogativo più grosso è relativo al dopo Expo. Forse sarebbe interessante creare un grande spazio verde attrezzato, una specie di cittadella dello sport sullo stile degli impianti francesi di Decathlon Village, dove poter dare nuova vita ai padiglioni che non verranno dismessi (magari con una bella sponsorizzazione da parte di Technogym che è molto presente all’interno di Expo).

Classifica Kenya Expo Run 2015

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