6ª Corsa di Santo Stefano – Sant’Ilario di Nerviano

corsa di santo stefano
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Sant’Ilario Milanese, 27 Dicembre 2018, 6ª Corsa di Santo Stefano – Finalmente un orario civile per una garetta mattutina. Un 10.30 sul quadrante dell’orologio che potrebbe valere qualche millimetro in altezza sulla colonnina di mercurio del termometro.

Finalmente un orario che mi dovrebbe aiutare a non utilizzare la sveglia come una palla da tennis da lanciare al cane, nella speranza che la porti il più lontano possibile per masticarla.

Che poi in realtà, io un cane non ce l’ho e mi ritroverei ad apparecchiare scuse sfruttando qualche strofa del solito Calcutta “Scusa non ho voglia di uscire, resto a casa col cane anche se lui non c’è più“.

La notizia buona è che stavolta il doppiovetro del serramento divide i miei occhi pesti da una giornata soleggiata di quelli che ti raddrizzano subito l’umore.

Quindi dopo aver dribblato, in cucina, i cannelloni che fanno capolino dalla teglia, per fiondarmi sul panettone, mi vesto al volo e prendo l’autostrada in direzione Lainate per proseguire verso Sant’Ilario.

A metà strada, di colpo, il meteo muta. Il sole lascia spazio ad una fitta nebbia. La foschia aumenta man mano e riesco comunque a prendere l’uscita per Lainate evitando il cartello, non segnalato dal navigatore, che mi indirizza verso Silent Hill.

Nel frattempo Edoardo si lamenta da Spotify: “in che punto finisce la nebbia in questa pianura, dove perdersi quando fa buio mi fa paura“.

Giungo a destinazione e parcheggio a bordo strada in prossimità di una ditta in disuso dalla quale attendo di sentir arrivare il suono della sirena tipica del videogioco Konami. Nel mentre l’umidità è diventata talmente tanta da sembrare una pioggerella.

Mi vado ad iscrivere ricevendo un pacco gara con qualche integratore ed arance, pensando che forse gli organizzatori avevano previsto che dopo una mattinata come questa l’influenza avrebbe fatto capolino senza pudore. Io mi son già portato avanti coi malanni di stagione dopo la Naviglio Grande Run e dovrei venirne comunque fuori immune. Spero.

Vado a cambiarmi e mentre cerco il coraggio di togliere la felpa incontro Spuffy, favorito di giornata come sempre, che mi chiede di attaccarmi a lui e socio per il riscaldamento. Mi torna in testa la strofa di Del Verde che dice “Preferirei una spiaggia di Sardegna, Preferirei scaldarmi con la legna” ma parto ugualmente per una prova percorso in attesa della partenza, che viene posticipata di dieci minuti.

corsa di santo stefanoAlle 10.40 arriva lo start. La partenza che prevede subito curva e controcurva per uscire dall’oratorio. Guardo più a dove metto i piedi per evitare scivolate sul terriccio o sull’asfalto umido/ghiacciato e per una volta riesco quindi a partire in modo non completamente scellerato, impostandomi da subito su un’andatura costante.

A parte la chicane in avvio il resto del percorso è molto corribile. Un piattone di quelli da correre con la “vena chiusa” fino al traguardo. L’unico punto che interrompe la regolarità della corsa è il doppio passaggio su una grossa aiuola spartitraffico.

Al secondo giro perdo un paio di posizioni in virtù di chi si è giocato un buon negative split ma procedo costante. Vengo anche aiutato psicologicamente dalla bici-supporto che segue la prima donna (a parte Sara Dossena, fuori classifica) a cui mi trovo sostanzialmente a far da pacer.

L’ultima parte di percorso propone un altro paio di curve che interrompono il ritmo delle falcate. Soprattutto il terzetto di curve all’ingresso dell’oratorio dove è posizionato il gonfiabile del traguardo mi rallenta un po’.

Chiudo con un’insperato 3’52″/km di media visti gli allenamenti della settimana con respiro e battito cardiaco pari a quelli di un topo.

Vado al ristoro in cerca di un the caldo per scaldarmi un po’. Cerco anche una fetta di pane e nutella nella speranza che non sia passato Salveeeni prima di me lasciandomi solo le briciole. Rianimato dal the mi fiondo a metter qualcosa di caldo per poi andare a defaticare.

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