Bufalora volt e bas

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L’ultimo sole rosseggia timidamente andandosi a nascondere dietro i monti mentre guido verso casa, stanco ma soddisfatto.

Soddisfatto perchè la location della gara di oggi era proprio piacevole, con scorci sicuramente suggestivi che solo posti ancora legati alla terra (e all’acqua) sanno dare, in barba alle grandi metropoli o alle semplici cittadine con aspirazioni industriali che annegano tra asfalto e cemento.

L’organizzazione della gara non sarà da meno, in quanto attaccamento all’ambiente contadino, tanto da omaggiare gli iscritti con angurie e meloni come “pacco gara”.

Quando arrivo sono già di buon umore per il paesaggio che è pian piano cambiato attorno alla superstrada man mano che mi avvicinavo alla destinazione,  trovo immediatamente il punto di ritrovo con a disposizione un gran bel numero di parcheggi, primo punto a favore dell’organizzazione.

Mi cambio e vado a ritirare il mio pettorale con un largo anticipo che mi darà tutto il tempo di scaldarmi ben bene.

Arrivano le 20.30 e ci si accalca sotto al gonfiabile, anzi un po’ più avanti. Il parroco, si si, quello vero, non Davide Mancio Mancini travestito, che anzi oggi è in versione poliziotto, impugna la pistola e da lo start.

Parto veloce, ma non troppo, per non bruciarmi subito come a Cardano e Carnago. Chiudo il primo km a 3’53”, ma poi le gambe iniziano già a sentire il peso delle ripetute dei giorni precedenti.

Cerco di andare via regolare, provando a fare un po’ meglio del solito e vedere se Pizzolato inizia a dare i primi frutti.

Accuso un po’ di fatica solo sull’ultima salita sterrata a cavallo del quinto chilometro e, una volta scollinato, tiro un sospiro di sollievo e so che ormai ci siamo.

Chiudo in 25’04” a 4’21” di media, con personal best di 21’24” sui 5 km, non pensavo di far così bene (per i miei standard) su un percorso ondulato e tecnico come era stato definito questo, che dire, RIPETUTE IUVANT!

classifica bufalora volt e bas

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