1a Fulgor Run

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fulgor_run5Cairate – Ci sono solo due corse, al mondo, che partono su un ponte: la Fulgor Run e la Maratona di New York. Ma la maratona di New York costa molto di più e non trovi il prosecco al ristoro!

Potremmo riassumere così le caratteristiche di questa gara alla sua prima edizione.

Già dai primi input pare che gli organizzatori ci tengano a far le cose per bene: sito, logo, slogan, simpatia.

Il ritrovo è di quelli che più rustici non si può, cortile di casa di qualcuno che penso sia nell’organizzazione.

Man mano che si avvicinano le sei il gruppo di persone in attesa di prender posizione sul ponte di Cairate cresce sempre più mentre le percentuali di probabilità di pioggia, nonostante quanto pronosticato dal meteo, arrivano sempre più vicine allo zero.

fulgor_run17Quando ci si avvia finalmente sul ponte il gruppo di runner e camminatori è ben nutrito. Prendo posizione in prima fila per beccarmi un po’ di flashate dell’Arturo nazionale fino al momento dello start.

Mi metto nel gruppetto di testa che sfilaccia la piccola marea colorata e la sensazione è quella di essere in un film post apocalittico con questo ponte deserto da percorrere a piedi, ripresi dall’alto da un drone.

Finito il ponte si curva a sinistra per poi buttarsi in picchiata giù per il Barlam e finire a costeggiare le rive dell’Olona prima sulla sponda della ciclabile e successivamente, di ritorno, su quella opposta, in un lungo tratto fangoso anticipato dal simpatico striscione “se non ti sporchi le scarpe godi solo a metà”.

Le gambe, complici anche le scarpe rese pesanti dal fango e soprattutto la sparata della sera prima a Venegono, iniziano a farsi pesanti ma mi attende ancora l’ascesa del Tamagnino, che nell’ultimo tratto mi costringe a camminare nonostante nuovi striscioni inneggianti allo “Sky Hard”.

Scollino, cerco di riprendere il passo ma perdo una posizione e finisco fuori dalla top ten.

fulgor_run3Pian piano ritrovo un po’ di ritmo sui sentieri percorsi al Bradipo zoppo con l’amico Kostia e mi rifaccio sotto, recupero due posizioni prima di tornare su asfalto me nella volata finale vengo risorpassato da uno dei due runner.

Concludo decimo, stanco, felice e soddisfatto. Recupero un filo di fiato e una fetta di anguria e procedo a ritroso in attesa di Stefania dopo che la prima donna varca il gonfiabile. Quando la incrocio è seconda donna di giornata e la scorto al traguardo ormai vicino.

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