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C’era una volta il Neanderthal – Pappardella



C’era una volta il “Neanderthal”,
un uomo venuto dal passato che ha lasciato tracce durature in tutti noi.
E’ presente in piccola parte anche nel nostro DNA.
Un uomo che ha saputo affrontare prove difficili.
Una specia umana che ha avuto la capacità di rispondere agli urti della vita e di superarli.
Una creatura davvero speciale.
Un antenato preistorico, basso, ma dall’aspetto poderoso.
Un precursore dell’attuale umanità.
Un nostro cugino.
Una specie con cui ci siamo incrociati e con cui siamo entrati in competizione.
La vita dei Neanderthal non era facile,
ma sono sopravvissuti alla lunga fase fredda dell’ERA GLACIALE.
La nostra capacità di resistere al freddo l’abbiamo ereditata da loro.
Poi arrivarono i SAPIENS (cioè noi),
cacciatori abilissimi con armi micidiali,
capaci di uccidere con violenza anche senza motivo.
Nel giro di pochi millenni i nostri “fratelli” prossimi si sono estinti per sempre.
Non erano brutali, erano empatici,
sono sopravvissuti ad artigli e zanne ma non ai sapiens.
Hanno visto molto e hanno vissuto storie meravigliose.
Erano selvaggi e liberi, immersi nella natura,
come ciascuno di noi vorrebbe essere.
Quest’anno voglio celebrare il Neanderthal come celebro il mistero antico del Natale,
e di questi tempi è la cosa più moderna che posso fare.
“Mondo incontaminato afferrami”!
Aldo Rock

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